Cellulite ,andiamole contro

La cellulite si deve contrastare tutto l’anno

Nonostante l’aumento delle conoscenze scientifiche e gli approfondimenti degli specialisti sulla sua istopatogenesi, si tende  a considerare la cellulite un inestetismo solo a livello estetico, quando invece è una vera e propria condizione patologica che nel tempo può assumere anche forme abbastanza gravi.
La PEFS “Pannicolopatia Edemato Fibro Sclerotica” è un inestetismo che colpisce circa 80% delle donne occidentali. Di cosa si tratta? Prima di tutto di un “deficit” del microcircolo, un’alterazione del tessuto sottocutaneo, ricco di cellule adipose che, dopo la pubertà, possono aumentare solo di volume e non di numero. La cellulite si trova sotto la pelle ed è caratterizzata dall’aumento del volume delle cellule adipose dove, negli spazi intracellulari, si accumulano liquidi in eccesso che provocano l’ “effetto buccia d’arancia”.
 La conseguenza di tutto ciò è una modifica dell’equilibrio del sistema venoso e linfatico (la linfa è un liquido che raccoglie i materiali di scarto dell’organismo e scorre nei vasi linfatici), con conseguente rallentamento del flusso sanguigno e ritenzione di liquidi da parte dei tessuti. Ecco spiegato il perché del suo nome scientifico: “pannicolo” indica che il problema è situato a livello del pannicolo adiposo sottocutaneo; “edemato” informa che prima a livello dell’ipoderma e poi nel derma, dove si trova il sistema sanguigno e linfatico, vi è ristagno di liquidi (edema) e “fibro sclerotica” evidenzia che ci sono fenomeni di organizzazione fibrosa.


Cellulite: i quattro "stadi" per riconoscerla

Cellulite edematosa (primo stadio) 

La cellulite al primo stadio è caratterizzata dalla presenza di gonfiore causato dalla ritenzione di liquidi nel tessuto connettivo e di accumulo di grasso e acqua nelle cellule. La cute è ancora tesa ed elastica e se viene compressa non rimane alcun segno né si avverte alcun dolore neppure dopo la palpazione.

Cellulite fibrosa (al secondo stadio)

Nel secondo stadio della cellulite si assiste alla formazione del tessuto fibrotico, a causa del cattivo drenaggio delle scorie accumulate e della scarsa ossigenazione dei tessuti. Ancora la cellulite non duole ma la pelle, seppure ancora liscia, comincia ad assumere un colorito spento e si presenta “a buccia d’arancia” se viene stretta fra le dita. La cattiva circolazione sanguigna può causare formicolii, pesantezza alle gambe e crampi.

Cellulite sclerotica (al terzo e quarto stadio)

Nella cellulite al terzo stadio il tessuto connettivo si indurisce ulteriormente e si formano i primi macronoduli che conferiscono alla pelle l’aspetto a “buccia d’arancia” visibile senza sollecitazioni. 

 Cellulite al quarto stadio

Nel quarto stadio della cellulite le zone cellulitiche si presentano isolate dal tessuto circostante. I macronoduli danno origine ad avvallamenti e protuberanze dolorose; la cute alla palpazione è dura e dolorante. La cellulite al quarto stadio è la più difficile da trattare; nella gran parte dei casi interessa le cosce e i glutei, ma può presentarsi anche su polpacci e caviglie.

Non esiste una “dieta magica” in grado di far sparire questo inestetismo, oppure una dieta per ridurre le adiposità localizzate, così come non ne esiste una per rassodare o tonificare il corpo.  In generale una strategia alimentare mirata, insieme ad uno stile di vita sano ed attivo, associato ad una regolare attività fisica riducono il grasso in eccesso ed insieme ad esso buona parte dell’inestetismo. Ma “schiodarla” in modo definitivo non è facile.

Nella donna si presenta come inestetismo locale (all'esterno e all’interno delle cosce, nella zona laterale del bacino e sui glutei). Nell’uomo, la stessa patologia “sistemica”, si manifesta come grasso addominale e viscerale, magari non riconoscibile come lesione estetica, ma pur sempre presente.

Quali sono le cause della cellulite? I fattori scatenanti e predisponenti

Pelle a buccia d’arancia, flaccidità, “buchetti”, adiposità localizzate, ritenzione idrica. Quante donne, guardandosi allo specchio, possono dire di essere completamente immuni da “difetti” di questo tipo e soddisfatte del proprio aspetto fisico? Molto poche, probabilmente.

Alla base di questo inestetismo c’è l’ereditarietà (alcuni disturbi del microcircolo spesso sono presenti in più pazienti consanguinei) e la predisposizione genetica. La cellulite non è una questione estetica “stagionale” di cui preoccuparsi solo prima dell’estate, ma un problema di salute che va affrontato con una strategia mirata e continuativa per tutti i dodici mesi dell’anno.
Come accennato, l’alimentazione ha un ruolo fondamentale nel contrastare la cellulite in quanto può essere causata dalla “glicazione” delle proteine, del collagene e dei lipidi.  La glicazione è rappresentata dall’unione tra glucosio e collagene: alcuni alimenti come gli “zuccheri semplici” ed i “grassi saturi” favoriscono la proliferazione e l’ipertrofia degli adipociti, l’infiammazione e lo stress ossidativo e conseguentemente l’insorgenza della cellulite.

L’ “attacco” delle molecole di glucosio alle proteine, sia nella donna che nell’uomo, può essere provocato dalle brusche e repentine variazioni della glicemia dopo ogni pasto (i cosiddetti “picchi glicemici” post-prandiali). Questo eccesso di glucosio si “attacca” al collagene, la principale proteina dell’organismo.

Ognuno di noi possiede circa sei chilogrammi di collagene che si trova nel tessuto connettivo di tutti gli organi: ha la funzione di “connettere”, di tenere insieme, i duecento diversi tipi di cellule di cui è composto il nostro organismo. E il collagene è la proteina più diffusa del nostro corpo. La glicazione interessa inoltre due linee cellulari: gli adipociti e i fibroblasti. Vediamo come.

Il tessuto adiposo agisce come un organo endocrino, infiamma ed acidifica i tessuti innescando la trasformazione della pelle a “buccia d’arancia”. Prima di scegliere una metodica estetica per migliorare il problema, sarebbe opportuno seguire un schema nutrizionale finalizzato a deacidificare i tessuti, aumentando il consumo di frutta, verdura e legumi, rispetto a carni, zuccheri e dolci.

I fibroblasti producono collagene, elastina, acido ialuronico ed altre molecole vitali e sono cellule che possono riprodursi (ogni fibroblasto può dare origine ad altri fibroblasti). Queste cellule generano il tessuto connettivo di tutto l’organismo. Quando il tessuto connettivo decade, si “destruttura”; il collagene risulta compromesso nella sua struttura proteica, perché riceve un eccesso di glucosio, oppure non viene più prodotto in giuste quantità dai fibroblasti. Il corpo va quindi incontro ad un punto di rottura che porta alla decadenza funzionale ed estetica.

Parlando di sinergie tra intolleranze alimentari e cellulite, va ricordato che l’infiammazione da cibo è fondamentale nella gestione di qualsiasi dieta. Prima di intraprendere qualsiasi strategia anticellulite bisogna valutare la presenza di eventuali intolleranze alimentari (appunto “l’infiammazione da cibo”).

A questo scopo il Cyto Test può venire in aiuto. In seguito ad un prelievo sanguigno, si mescolano “in vitro” il siero ed i leucociti del paziente con gli estratti alimentari nei confronti dei quali si vuole stabilire l’intolleranza. L’analisi è effettuata mediante un microscopio ottico con il quale si valuta sia la quantità dei leucociti lesionati sia il tipo di danno subito: rigonfiamento, deformazione o rottura. Gli alimenti risultati “colpevoli” dovranno essere temporaneamente eliminati dalla dieta, per poi essere reinseriti dopo qualche mese con la frequenza e le modalità  suggerite dal medico nutrizionista. La sospensione riguarda anche tutta la famiglia biologica correlata a quell’alimento a causa della possibilità di cross-reazione.

Attenzione anche all’eccesso di sale (soprattutto le quantità di quello “occulto” nascosto nei cibi pronti, nei salumi e nei formaggi), che determina ritenzione idrica e cellulite.  E’ scontato che è fondamentale  praticare un’attività fisica regolare (aerobica, in cui lo sforzo è meno intenso, ma prolungato nel tempo). Ottima l’attività svolta in acqua.

Una buona notizia, invece, è che, presi nelle giuste dosi, caffè, the verde e cioccolato (non al latte, ma extra fondente con 70% minimo di cacao) sono alleati nella lotta ai cuscinetti adiposi perché hanno un effetto acceleratore sul  metabolismo, aiutano a contrastare l’infiammazione e favoriscono l’eliminazione dei liquidi.

Il sesso femminile e la razza bianca, così come l’assunzione di farmaci (esempio, pillola anticoncezionale) sono elementi sfavorevoli per la cellulite: la corporatura della donna è caratterizzata da una conformazione (detta ginoide), in cui prevale l’azione degli ormoni femminili (gli estrogeni in particolare) sui recettori specifici, il cui risultato sono accumuli adiposi localizzati, ritenzione idrica e stasi circolatoria.

Non a caso il problema comincia talvolta con l’adolescenza, periodo in cui vi è una vera e propria “tempesta ormonale” che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. La cellulite non ha età e affligge sia le adolescenti  (sono sempre di più le teenager che si rivolgono ai medici estetici per sottoporsi a trattamenti invasivi come la liposuzione) sia le donne in età adulta. Colpisce perfino quelle più magre e non risparmia nemmeno quelle più attente alla propria linea ed al proprio benessere.

Le manifestazioni cutanee di questo inestetismo sono molto legate al ciclo femminile: l’aspetto “a materasso” della pelle aumenta nel periodo precedente il ciclo, soprattutto in caso di sindrome pre-mestruale ed in gravidanza quando sale il livello degli estrogeni: aumenta l’appetito, si accumulano liquidi nei tessuti, l’utero ingigantito ed il feto premono sulle strutture vascolari, aggravando una situazione circolatoria magari già parzialmente compromessa, con segni di stasi (ritenzione).

A conferma di quanto sopra, questo inestetismo tende a diminuire dopo la menopausa, in assenza di trattamento ormonale sostitutivo (TOS). Anche una postura scorretta contribuisce ad aggravare il quadro clinico: stare molte ore in posizione seduta provoca un rallentamento circolatorio per compressione della faccia posteriore della coscia e delle strutture vascolari periferiche.

Si deve evitare l’abbigliamento costrittivo che può comprimere i vasi, mentre scarpe troppo strette o con tacco alto (oltre i 5 cm.) ostacolano il ritorno venoso e linfatico, impedendo il corretto funzionamento della “pompa venosa”. Stress e fumo solo altri fattori che favoriscono l’aggravarsi della cellulite per le inevitabili ripercussioni sul quadro ormonale.

 Quali sono le cause della ritenzione idrica?
 
La ritenzione idrica è dovuta alla cattiva circolazione del sangue e della linfa.

Che cosa succede se il sangue e la linfa non circolano come dovrebbero?

I liquidi non riescono a “risalire” verso l’alto e rimangono “intrappolati” nelle cosce, nell’addome, nelle caviglie e nelle gambe. Questo fa apparire gli arti inferiori “gonfi” (edema, appunto) e può dare anche una sensazione di pesantezza e stanchezza.

Bere molta acqua è fondamentale per combattere la ritenzione dei liquidi. Il corpo umano è composto per il 90% da acqua e, quando non è sufficientemente idratato, come “meccanismo di difesa”, trattiene l’acqua che va ad accumularsi negli spazi extracellulari, causando gonfiore, soprattutto nelle estremità del corpo. Bisogna, quindi, garantire al nostro organismo una quantità di acqua sufficiente (almeno 1,5 litri al giorno lontano o durante i pasti).

Lontano dai pasti favorisce la diuresi e quindi l’eliminazione dei sali in eccesso. Anche dei “mix” di tisane drenanti permettono ai principi attivi contenuti di agire in maniera mirata ed in sinergia con l’azione diuretica dell’acqua. E’ opportuno integrare l’apporto di liquidi anche sotto forma di minestre, zuppe, centrifugati di frutta, verdura e acque con contenuti minerali.

Come contrastare l’odiosa “buccia d’arancia”
Cuscinetti, cellulite e ritenzione idrica non riguardano solo le donne con qualche chilo di troppo. Il ristagno di liquidi sottocute, così come l’infiammazione delle cellule adipose nelle zone del corpo che ne sono più ricche (cioè dalla vita in giù), hanno poco a che vedere con il sovrappeso, ma possono guastare la linea di donne che sono perfettamente normopeso o addirittura magre.

Soprattutto per queste ultime, ma anche per quelle più “in carne”, fare la fame, sottoporsi a pericolosi digiuni o “ammazzarsi” di ginnastica non rappresentano certo le soluzioni giuste, ma potrebbero persino peggiorare la situazione, andando a svuotare il seno o a sciupare il viso, con risultati davvero sconsolanti.

Per eliminare i “rotolini” in eccesso è necessario agire sul numero di adipociti che ciascun individuo possiede. La loro eliminazione è per sempre, in quanto le cellule adipose non si riproducono più, possono soltanto aumentare di volume in caso di aumento di peso.

Per mantenerle basse è utile seguire, durante e dopo un eventuale trattamento estetico, un’alimentazione equilibrata e corretta, tendenzialmente ipocalorica (a base di cibi digeribili e disintossicanti). Via libera quindi ad alimenti freschi, ricchi di vitamine, sali minerali, legumi, cereali ripartiti equamente durante la giornata.

A proposito di integratori alimentari, va sottolineato che il mirtillo ha un effetto anti radicali liberi e rinforza la parte delle vene. La centella contribuisce a dare tono ed elasticità al connettivo, la presenza di vitamina E contrasta la formazione dei radicali liberi.

I trattamenti estetici mirati aiutano a mettere “KO” i cuscinetti e la pelle a “materasso”: rimodellano il corpo senza ricorrere ad interventi chirurgici. Grazie a queste tecniche, è possibile ridefinire la silhouette in maniera sicura, controllata e con risultati visibili.  

Cellulite, ritenzione idrica, adiposità localizzate, rilassamento cutaneo: ogni situazione va valutata per mettere a punto un protocollo “su misura”. In alcuni casi, l’associazione di tecniche diverse in combinazione, si rivela un’arma vincente contro uno degli inestetismi più odiati dalle donne e da sempre al centro dell’attenzione della Medicina Estetica.

Icoone, Carbossiterapia, Mesoterapia, Pressoterapia e la tecnica LPG sono metodiche che contribuiscono ad attenuare gli inestetismi in modo visibile e duraturo, assicurando risultati soddisfacenti in tempi più o meno brevi in base all’entità del problema da contrastare.

Metodiche per contrastare la cellulite in modo efficace, trattamenti “soft” che non prevedono né il bisturi, né effetti secondari

Icoone, il “tecno massaggio” anticellulite

E’ il tessuto connettivo il “bersaglio” principale se si vuole contrastare la cellulite, ridurre gli accumuli adiposi o restituire tono alla pelle rilassata. E’ proprio in questo tessuto - posto sotto il derma - che passano i vasi sanguigni e linfatici, si trovano le cellule di grasso e sono presenti i fibroblasti, cioè le cellule attive che producono collagene e danno struttura alla pelle del corpo.

Come si effettua il trattamento

Raggiungere e trattare efficacemente il connettivo non è facile: innanzitutto perché si trova in profondità, a stretto contatto con muscoli e terminazioni nervose, e in più perché è molto delicato, ricco come è di vasi e fibre cellulari. Icoone è un apparecchio capace di stimolare in modo non-traumatico i tessuti sotto il derma, favorendo il drenaggio dei liquidi, la riduzione del grasso ed un aumento del tono cutaneo. Un sistema di stimolazione meccanica composto da un manipolo con due rulli forati che, scorrendo sul corpo, “aspirano” la pelle in tanti punti, provocando migliaia di microtrazioni nello stesso momento.

L’azione del trattamento è efficace per diversi tipi di inestetismi cutanei. Vediamo quali:

Gonfiori dovuti a ritenzione idrica: la microaspirazione alveolare, “pizzicando” la pelle in molti punti, stimola l’irrorazione sanguigna e la riattivazione del flusso linfatico. Nelle zone interessate da ritenzione idrica, in cui sono evidenti gonfiori ed edemi dolenti, questa azione è molto importante perché favorisce la ripresa del drenaggio linfatico e lo smaltimento dei liquidi di scarto ristagnanti nei tessuti. Il risultato è una diminuzione dei gonfiori localizzati ed il recupero della corretta vascolarizzazione dei tessuti.

Cellulite: attivando la doppia aspirazione centrale ed alveolare, la cute viene sollevata e stimolata fin in profondità, nel connettivo. Quando è presente un problema di cellulite, è a questo livello che i tessuti sono più congestionati, con noduli adiposi intrappolati nei liquidi e visibili esternamente sotto forma di avvallamenti e “cuscinetti”. Le trazioni multiple provocate da Icoone provocano continue variazioni di pressione nei liquidi extracellulari, allentando i legami fibrosi che tengono intrappolate le cellule adipose. Si ottiene così una ri-ossigenazione dei tessuti ed una lipolisi, cioè lo scioglimento dei noduli di grasso. Esternamente si nota una riduzione degli avvallamenti tipici della cellulite e maggiore compattezza cutanea.

Lassità cutanee: il trattamento del tessuto connettivo ha come effetto anche un’intensa stimolazione dei fibroblasti, le cellule presenti sotto il derma che, producendo collagene, rinnovano e danno tono alla pelle del corpo. L’applicazione di Icoone nelle zone dove la pelle è più secca, o dove ci sono lassità dovute all’invecchiamento o a un veloce dimagrimento favorisce, quindi, il recupero di tono e di compattezza della cute e migliora anche l’elasticità dei tessuti.

Dopo la liposuzione: l’effetto stimolante di Icoone sui vasi venosi e linfatici favorisce lo smaltimento delle cellule adipose rimaste nei tessuti. In più, l’azione sui fibroblasti fa aumentare la produzione di collagene, migliorando la retrazione dei tessuti, cioè il recupero della corretta aderenza cutanea dopo gli interventi di lipoaspirazione.

I risultati dopo il trattamento

Già dalla prima seduta si avverte un senso di benessere e di “leggerezza”, mentre dopo solo due-tre trattamenti si nota un miglioramento del corpo. Per ottenere il massimo degli effetti, è ottimale un ciclo di almeno dieci sedute, al ritmo di due-tre alla settimana.

Carbossiterapia, migliora la circolazione sanguigna

Questa tecnica consiste nell’iniettare, sottocute o nel derma, anidride carbonica medicale, un gas in grado di esercitare due azioni benefiche:

stimola la motilità dei vasi, così il sangue scorre con più facilità, la circolazione migliora e il drenaggio di liquidi e tossine aumenta;

aumenta l’ossigenazione, per cui i tessuti ricevono più nutrimento, le tossine e le scorie vengono smaltite più velocemente, il gonfiore si riduce e la pelle risulta più “sana”.

Una metodica molto utile contro la cellulite, le “coulotte de cheval” ed in presenza di ritenzione idrica associata a scarsa tonicità muscolare. Può essere praticata su zone circoscritte o su aree più estese.

Per quanto riguarda la “coulotte de cheval”, una soluzione è associare la Carbossiterapia ad una dieta proteica o chetogenetica. In altre parole: Il medico usa questa metodica per provocare la lipolisi dell’adiposità localizzata (sciogliere i grassi), la dieta proteica utilizza i “grassi” in eccesso come fonte di energia preservando la massa magra. Le due azioni combinate permettono di “bruciare” velocemente i grassi “sciolti” con la Carbossiterapia prima di mobilizzare quelli in altre sedi: ecco spiegato perché si riesce a ridurre l’adiposità localizzata.

Come si effettua

Il medico inserisce sotto pelle, a circa un centimetro di profondità, minuscoli aghi, attraverso i quali viene insufflata l’anidride carbonica (il corpo produce naturalmente CO2), che per alcuni secondi gonfia la parte. Il rigonfiamento si riassorbe spontaneamente in pochi attimi.

La seduta dura dai 20 ai 40 minuti ed al termine non rimangono segni. Al limite può esserci un lieve rossore, destinato a scomparire spontaneamente nell’arco di poco tempo.  Non è necessaria un’anestesia o un’applicazione di pomate anestetiche. Il trattamento (atossico) non è doloroso: solo un momentaneo fastidio, paragonabile ad una puntura.

Per concludere sulla Carbossiterapia:

una  paziente può farsi fare iniezioni di anidride carbonica in viso per le rughe,

oppure sull’interno coscia per il grasso,

così come sui glutei per la cellulite o sulle caviglie per il gonfiore.

I risultati dopo il trattamento

Oltre a migliorare il microcircolo ed ossigenare il sangue, questa metodica è in grado di stimolare i fibroblasti, le cellule che danno sostegno e compattezza alla pelle, così come il collagene, sostanza che dona tono e distensione. Il protocollo previsto è di una seduta a cadenza settimanale per un totale di dieci sedute.

Mesoterapia, l’infiltrazione di sostanze medicamentose direttamente sull’area cellulitica 

La Mesoterapia è una tecnica medicale che consiste nell’iniettare sottocute o per via intradermica, attraverso aghi sottilissimi, piccole quantità di farmaci in soluzione omeopatica, quindi non aggressivi per l’organismo, che servono a sciogliere i grassi, proteggere le pareti capillari e stimolare il metabolismo. L’applicazione di determinate sostanze in “loco” permette di curare la cellulite proprio come una malattia.

In base al “mix” di farmaci che viene utilizzato, oltre a migliorare la circolazione, questa tecnica ha diversi benefici poiché ha effetti lipolitici e di conseguenza anche dimagranti, drenanti (gambe gonfie e doloranti, stasi linfatica e ritenzione idrica) ed antiinfiammatori.

La Mesoterapia la si può abbinare agli ultrasuoni (onde sonore meccaniche non percepibili dall’orecchio umano) che stimolano gli adipociti a metabolizzare i grassi e ad espellerli seguendo le vie metaboliche. È opportuno associare al trattamento una dieta ipocalorica, ricca di frutta e verdura ed un’adeguata attività fisica che aiuterà a mantenere i risultati nel tempo.

Come si effettua

Dopo aver deterso la zona da trattare, il medico esegue con un ago molto sottile molteplici iniezioni sia direttamente sull’inestetismo sia seguendo i punti dell’agopuntura. La tecnica consente un rilascio lento e graduale della soluzione e ha un’azione curativa prolungata nel tempo (fino a sei-otto ore). L’azione dei farmaci ed il modo di somministrazione, consentono di stimolare la capacità di autoguarigione e la circolazione.

La seduta è abbastanza breve (al massimo mezz’ora), è un po’ fastidiosa, ma non dolorosa. La mesoterapia non ha controindicazioni, purché venga eseguita da un medico esperto e con miscele di farmaci autorizzati. Al temine della seduta è possibile che compaiono piccoli lividi in prossimità del foro dell’ago che non devono essere massaggiati e neppure esposti a fonti di calore. I lividi scompaiono in modo spontaneo nel giro di qualche giorno.

I risultati dopo il trattamento

Si manifestano in modo graduale, ma già dopo due-tre settimane la pelle a “buccia d’arancia” inizia a distendersi, è più tonica, la circolazione migliore ed i tessuti adiposi più sottili. Il protocollo prevede dieci sedute, una volta alla settimana, due volte all’anno. Per ottenere risultati migliori, è bene integrare con un programma che comprenda anche un piano alimentare equilibrato ed una corretta attività fisica.La Mesoterapia omeopatica è apprezzata anche da coloro che, per ragioni di salute, sono soggetti ad allergie o non desiderano sottoporsi ad interventi chirurgici. E adatta a chiunque e non ha effetti collaterali.

 Pressoterapia, una tecnica per cosce, braccia e addome

 Si tratta di una metodica che sfrutta l’effetto pressorio sulla parte interessata. Mediante un’apparecchiatura che produce aria, la cui pressione, stabilita dal medico non deve mai superare la pressione diastolica cardiaca, attraverso un sistema di micro condutture veicola ad appositi indumenti (bracciali, calzoni ecc.) la pressione che si intende esercitare sulla zona interessata, allo scopo di drenare il ristagno linfatico e facilitare il ritorno venoso.E’ un trattamento estetico che agisce sul sistema linfatico e su quello circolatorio, stimolandoli ad essere più attivi. Per questo, è particolarmente indicato in presenza di stasi venosa e linfatica, gonfiore, problemi di circolazione, ritenzione idrica.

Come si effettua

L’esecuzione è molto semplice. La persona è invitata ad indossare gli applicatori e a stendersi su un lettino, in modo che l’operatore possa azionare il macchinario. La seduta dura circa 30 minuti. Al termine può comparire un lieve rossore, destinato a dissolversi nel giro di poco tempo.  Per migliorare i risultati, prima o dopo il ricorso alla pressoterapia, il medico può applicare sulla zona una crema a base di sostanze che favoriscono la circolazione, come l’ippocastano o l’escina, esercitando un benefico massaggio anti ritenzione idrica.

La Tecnica LPG o Lipomassaggio

Questa tecnica lavora sul massaggio meccanico del tessuto connettivo. Il metodo è stato inventato dal francese Louis Paul Guitay, da lì il nome LPG. Utilizzando l’aria nelle fasi di aspirazione e compressione per mezzo di una testa di lavoro contenente due rulli mobili automaticamente, permette di fare trazione sui tessuti ed eseguire le manovre fisioterapiche richieste.I rulli utilizzati sono stati studiati  per “lavorare” nel profondo del tessuto, eliminando le fibrosità che causano la caratteristica pelle a buccia d’arancia.  La circolazione sanguigna viene stimolata, in modo da favorire l’eliminazione dei ristagni e del gonfiore.

I risultati dopo il trattamento

La pelle è più soda già dalla prima seduta, mentre dopo sei i risultati sono visibili e addirittura “misurabili”. Almeno dieci sedute ottimizzano il ciclo del trattamento. Questa metodica è sconsigliata in soggetti che presentano teleangectasie (capillari) e varici degli arti inferiori.

 La cellulite si deve contrastare tutto l’anno

Nonostante l’aumento delle conoscenze scientifiche e gli approfondimenti degli specialisti sulla sua istopatogenesi, si tende  a considerare la cellulite un inestetismo solo a livello estetico, quando invece è una vera e propria condizione patologica che nel tempo può assumere anche forme abbastanza gravi.
 La PEFS “Pannicolopatia Edemato Fibro Sclerotica” è un inestetismo che colpisce circa 80% delle donne occidentali. Di cosa si tratta? Prima di tutto di un “deficit” del microcircolo, un’alterazione del tessuto sottocutaneo, ricco di cellule adipose che, dopo la pubertà, possono aumentare solo di volume e non di numero. La cellulite si trova sotto la pelle ed è caratterizzata dall’aumento del volume delle cellule adipose dove, negli spazi intracellulari, si accumulano liquidi in eccesso che provocano l’ “effetto buccia d’arancia”.
 La conseguenza di tutto ciò è una modifica dell’equilibrio del sistema venoso e linfatico (la linfa è un liquido che raccoglie i materiali di scarto dell’organismo e scorre nei vasi linfatici), con conseguente rallentamento del flusso sanguigno e ritenzione di liquidi da parte dei tessuti. Ecco spiegato il perché del suo nome scientifico: “pannicolo” indica che il problema è situato a livello del pannicolo adiposo sottocutaneo; “edemato” informa che prima a livello dell’ipoderma e poi nel derma, dove si trova il sistema sanguigno e linfatico, vi è ristagno di liquidi (edema) e “fibro sclerotica” evidenzia che ci sono fenomeni di organizzazione fibrosa.
 Cellulite: i quattro "stadi" per riconoscerla

Cellulite edematosa (primo stadio) 

La cellulite al primo stadio è caratterizzata dalla presenza di gonfiore causato dalla ritenzione di liquidi nel tessuto connettivo e di accumulo di grasso e acqua nelle cellule. La cute è ancora tesa ed elastica e se viene compressa non rimane alcun segno né si avverte alcun dolore neppure dopo la palpazione.

Cellulite fibrosa (al secondo stadio)

Nel secondo stadio della cellulite si assiste alla formazione del tessuto fibrotico, a causa del cattivo drenaggio delle scorie accumulate e della scarsa ossigenazione dei tessuti. Ancora la cellulite non duole ma la pelle, seppure ancora liscia, comincia ad assumere un colorito spento e si presenta “a buccia d’arancia” se viene stretta fra le dita. La cattiva circolazione sanguigna può causare formicolii, pesantezza alle gambe e crampi.

 Cellulite sclerotica (al terzo e quarto stadio)

Nella cellulite al terzo stadio il tessuto connettivo si indurisce ulteriormente e si formano i primi macronoduli che conferiscono alla pelle l’aspetto a “buccia d’arancia” visibile senza sollecitazioni. 

 Cellulite al quarto stadio

Nel quarto stadio della cellulite le zone cellulitiche si presentano isolate dal tessuto circostante. I macronoduli danno origine ad avvallamenti e protuberanze dolorose; la cute alla palpazione è dura e dolorante. La cellulite al quarto stadio è la più difficile da trattare; nella gran parte dei casi interessa le cosce e i glutei, ma può presentarsi anche su polpacci e caviglie.Non esiste una “dieta magica” in grado di far sparire questo inestetismo, oppure una dieta per ridurre le adiposità localizzate, così come non ne esiste una per rassodare o tonificare il corpo.  In generale una strategia alimentare mirata, insieme ad uno stile di vita sano ed attivo, associato ad una regolare attività fisica riducono il grasso in eccesso ed insieme ad esso buona parte dell’inestetismo. Ma “schiodarla” in modo definitivo non è facile.Nella donna si presenta come inestetismo locale (all'esterno e all’interno delle cosce, nella zona laterale del bacino e sui glutei). Nell’uomo, la stessa patologia “sistemica”, si manifesta come grasso addominale e viscerale, magari non riconoscibile come lesione estetica, ma pur sempre presente.

 Quali sono le cause della cellulite? I fattori scatenanti e predisponenti

Pelle a buccia d’arancia, flaccidità, “buchetti”, adiposità localizzate, ritenzione idrica. Quante donne, guardandosi allo specchio, possono dire di essere completamente immuni da “difetti” di questo tipo e soddisfatte del proprio aspetto fisico? Molto poche, probabilmente.Alla base di questo inestetismo c’è l’ereditarietà (alcuni disturbi del microcircolo spesso sono presenti in più pazienti consanguinei) e la predisposizione genetica. La cellulite non è una questione estetica “stagionale” di cui preoccuparsi solo prima dell’estate, ma un problema di salute che va affrontato con una strategia mirata e continuativa per tutti i dodici mesi dell’anno.
 Come accennato, l’alimentazione ha un ruolo fondamentale nel contrastare la cellulite in quanto può essere causata dalla “glicazione” delle proteine, del collagene e dei lipidi.  La glicazione è rappresentata dall’unione tra glucosio e collagene: alcuni alimenti come gli “zuccheri semplici” ed i “grassi saturi” favoriscono la proliferazione e l’ipertrofia degli adipociti, l’infiammazione e lo stress ossidativo e conseguentemente l’insorgenza della cellulite.L’ “attacco” delle molecole di glucosio alle proteine, sia nella donna che nell’uomo, può essere provocato dalle brusche e repentine variazioni della glicemia dopo ogni pasto (i cosiddetti “picchi glicemici” post-prandiali). Questo eccesso di glucosio si “attacca” al collagene, la principale proteina dell’organismo.Ognuno di noi possiede circa sei chilogrammi di collagene che si trova nel tessuto connettivo di tutti gli organi: ha la funzione di “connettere”, di tenere insieme, i duecento diversi tipi di cellule di cui è composto il nostro organismo. E il collagene è la proteina più diffusa del nostro corpo. La glicazione interessa inoltre due linee cellulari: gli adipociti e i fibroblasti. Vediamo come.Il tessuto adiposo agisce come un organo endocrino, infiamma ed acidifica i tessuti innescando la trasformazione della pelle a “buccia d’arancia”. Prima di scegliere una metodica estetica per migliorare il problema, sarebbe opportuno seguire un schema nutrizionale finalizzato a deacidificare i tessuti, aumentando il consumo di frutta, verdura e legumi, rispetto a carni, zuccheri e dolci.I fibroblasti producono collagene, elastina, acido ialuronico ed altre molecole vitali e sono cellule che possono riprodursi (ogni fibroblasto può dare origine ad altri fibroblasti). Queste cellule generano il tessuto connettivo di tutto l’organismo. Quando il tessuto connettivo decade, si “destruttura”; il collagene risulta compromesso nella sua struttura proteica, perché riceve un eccesso di glucosio, oppure non viene più prodotto in giuste quantità dai fibroblasti. Il corpo va quindi incontro ad un punto di rottura che porta alla decadenza funzionale ed estetica.Parlando di sinergie tra intolleranze alimentari e cellulite, va ricordato che l’infiammazione da cibo è fondamentale nella gestione di qualsiasi dieta. Prima di intraprendere qualsiasi strategia anticellulite bisogna valutare la presenza di eventuali intolleranze alimentari (appunto “l’infiammazione da cibo”).A questo scopo il Cyto Test può venire in aiuto. In seguito ad un prelievo sanguigno, si mescolano “in vitro” il siero ed i leucociti del paziente con gli estratti alimentari nei confronti dei quali si vuole stabilire l’intolleranza. L’analisi è effettuata mediante un microscopio ottico con il quale si valuta sia la quantità dei leucociti lesionati sia il tipo di danno subito: rigonfiamento, deformazione o rottura. Gli alimenti risultati “colpevoli” dovranno essere temporaneamente eliminati dalla dieta, per poi essere reinseriti dopo qualche mese con la frequenza e le modalità  suggerite dal medico nutrizionista. La sospensione riguarda anche tutta la famiglia biologica correlata a quell’alimento a causa della possibilità di cross-reazione.Attenzione anche all’eccesso di sale (soprattutto le quantità di quello “occulto” nascosto nei cibi pronti, nei salumi e nei formaggi), che determina ritenzione idrica e cellulite.  E’ scontato che è fondamentale  praticare un’attività fisica regolare (aerobica, in cui lo sforzo è meno intenso, ma prolungato nel tempo). Ottima l’attività svolta in acqua.Una buona notizia, invece, è che, presi nelle giuste dosi, caffè, the verde e cioccolato (non al latte, ma extra fondente con 70% minimo di cacao) sono alleati nella lotta ai cuscinetti adiposi perché hanno un effetto acceleratore sul  metabolismo, aiutano a contrastare l’infiammazione e favoriscono l’eliminazione dei liquidi.

 Il sesso femminile e la razza bianca, così come l’assunzione di farmaci (esempio, pillola anticoncezionale) sono elementi sfavorevoli per la cellulite: la corporatura della donna è caratterizzata da una conformazione (detta ginoide), in cui prevale l’azione degli ormoni femminili (gli estrogeni in particolare) sui recettori specifici, il cui risultato sono accumuli adiposi localizzati, ritenzione idrica e stasi circolatoria.Non a caso il problema comincia talvolta con l’adolescenza, periodo in cui vi è una vera e propria “tempesta ormonale” che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. La cellulite non ha età e affligge sia le adolescenti  (sono sempre di più le teenager che si rivolgono ai medici estetici per sottoporsi a trattamenti invasivi come la liposuzione) sia le donne in età adulta. Colpisce perfino quelle più magre e non risparmia nemmeno quelle più attente alla propria linea ed al proprio benessere.Le manifestazioni cutanee di questo inestetismo sono molto legate al ciclo femminile: l’aspetto “a materasso” della pelle aumenta nel periodo precedente il ciclo, soprattutto in caso di sindrome pre-mestruale ed in gravidanza quando sale il livello degli estrogeni: aumenta l’appetito, si accumulano liquidi nei tessuti, l’utero ingigantito ed il feto premono sulle strutture vascolari, aggravando una situazione circolatoria magari già parzialmente compromessa, con segni di stasi (ritenzione).A conferma di quanto sopra, questo inestetismo tende a diminuire dopo la menopausa, in assenza di trattamento ormonale sostitutivo (TOS). Anche una postura scorretta contribuisce ad aggravare il quadro clinico: stare molte ore in posizione seduta provoca un rallentamento circolatorio per compressione della faccia posteriore della coscia e delle strutture vascolari periferiche.Si deve evitare l’abbigliamento costrittivo che può comprimere i vasi, mentre scarpe troppo strette o con tacco alto (oltre i 5 cm.) ostacolano il ritorno venoso e linfatico, impedendo il corretto funzionamento della “pompa venosa”. Stress e fumo solo altri fattori che favoriscono l’aggravarsi della cellulite per le inevitabili ripercussioni sul quadro ormonale.

 
Quali sono le cause della ritenzione idrica?
 
 La ritenzione idrica è dovuta alla cattiva circolazione del sangue e della linfa.

Che cosa succede se il sangue e la linfa non circolano come dovrebbero?

I liquidi non riescono a “risalire” verso l’alto e rimangono “intrappolati” nelle cosce, nell’addome, nelle caviglie e nelle gambe. Questo fa apparire gli arti inferiori “gonfi” (edema, appunto) e può dare anche una sensazione di pesantezza e stanchezza.

 Bere molta acqua è fondamentale per combattere la ritenzione dei liquidi. Il corpo umano è composto per il 90% da acqua e, quando non è sufficientemente idratato, come “meccanismo di difesa”, trattiene l’acqua che va ad accumularsi negli spazi extracellulari, causando gonfiore, soprattutto nelle estremità del corpo. Bisogna, quindi, garantire al nostro organismo una quantità di acqua sufficiente (almeno 1,5 litri al giorno lontano o durante i pasti).Lontano dai pasti favorisce la diuresi e quindi l’eliminazione dei sali in eccesso. Anche dei “mix” di tisane drenanti permettono ai principi attivi contenuti di agire in maniera mirata ed in sinergia con l’azione diuretica dell’acqua. E’ opportuno integrare l’apporto di liquidi anche sotto forma di minestre, zuppe, centrifugati di frutta, verdura e acque con contenuti minerali.Come contrastare l’odiosa “buccia d’arancia”
Cuscinetti, cellulite e ritenzione idrica non riguardano solo le donne con qualche chilo di troppo. Il ristagno di liquidi sottocute, così come l’infiammazione delle cellule adipose nelle zone del corpo che ne sono più ricche (cioè dalla vita in giù), hanno poco a che vedere con il sovrappeso, ma possono guastare la linea di donne che sono perfettamente normopeso o addirittura magre.Soprattutto per queste ultime, ma anche per quelle più “in carne”, fare la fame, sottoporsi a pericolosi digiuni o “ammazzarsi” di ginnastica non rappresentano certo le soluzioni giuste, ma potrebbero persino peggiorare la situazione, andando a svuotare il seno o a sciupare il viso, con risultati davvero sconsolanti.Per eliminare i “rotolini” in eccesso è necessario agire sul numero di adipociti che ciascun individuo possiede. La loro eliminazione è per sempre, in quanto le cellule adipose non si riproducono più, possono soltanto aumentare di volume in caso di aumento di peso.Per mantenerle basse è utile seguire, durante e dopo un eventuale trattamento estetico, un’alimentazione equilibrata e corretta, tendenzialmente ipocalorica (a base di cibi digeribili e disintossicanti). Via libera quindi ad alimenti freschi, ricchi di vitamine, sali minerali, legumi, cereali ripartiti equamente durante la giornata.A proposito di integratori alimentari, va sottolineato che il mirtillo ha un effetto anti radicali liberi e rinforza la parte delle vene. La centella contribuisce a dare tono ed elasticità al connettivo, la presenza di vitamina E contrasta la formazione dei radicali liberi.I trattamenti estetici mirati aiutano a mettere “KO” i cuscinetti e la pelle a “materasso”: rimodellano il corpo senza ricorrere ad interventi chirurgici. Grazie a queste tecniche, è possibile ridefinire la silhouette in maniera sicura, controllata e con risultati visibili.  Cellulite, ritenzione idrica, adiposità localizzate, rilassamento cutaneo: ogni situazione va valutata per mettere a punto un protocollo “su misura”. In alcuni casi, l’associazione di tecniche diverse in combinazione, si rivela un’arma vincente contro uno degli inestetismi più odiati dalle donne e da sempre al centro dell’attenzione della Medicina Estetica.

Icoone, Carbossiterapia, Mesoterapia, Pressoterapia e la tecnica LPG sono metodiche che contribuiscono ad attenuare gli inestetismi in modo visibile e duraturo, assicurando risultati soddisfacenti in tempi più o meno brevi in base all’entità del problema da contrastare.

Metodiche per contrastare la cellulite in modo efficace, trattamenti “soft” che non prevedono né il bisturi, né effetti secondari

 Icoone, il “tecno massaggio” anticellulite

E’ il tessuto connettivo il “bersaglio” principale se si vuole contrastare la cellulite, ridurre gli accumuli adiposi o restituire tono alla pelle rilassata. E’ proprio in questo tessuto - posto sotto il derma - che passano i vasi sanguigni e linfatici, si trovano le cellule di grasso e sono presenti i fibroblasti, cioè le cellule attive che producono collagene e danno struttura alla pelle del corpo.

Come si effettua il trattamento

Raggiungere e trattare efficacemente il connettivo non è facile: innanzitutto perché si trova in profondità, a stretto contatto con muscoli e terminazioni nervose, e in più perché è molto delicato, ricco come è di vasi e fibre cellulari. Icoone è un apparecchio capace di stimolare in modo non-traumatico i tessuti sotto il derma, favorendo il drenaggio dei liquidi, la riduzione del grasso ed un aumento del tono cutaneo. Un sistema di stimolazione meccanica composto da un manipolo con due rulli forati che, scorrendo sul corpo, “aspirano” la pelle in tanti punti, provocando migliaia di microtrazioni nello stesso momento.L’azione del trattamento è efficace per diversi tipi di inestetismi cutanei. Vediamo quali: Gonfiori dovuti a ritenzione idrica: la microaspirazione alveolare, “pizzicando” la pelle in molti punti, stimola l’irrorazione sanguigna e la riattivazione del flusso linfatico. Nelle zone interessate da ritenzione idrica, in cui sono evidenti gonfiori ed edemi dolenti, questa azione è molto importante perché favorisce la ripresa del drenaggio linfatico e lo smaltimento dei liquidi di scarto ristagnanti nei tessuti. Il risultato è una diminuzione dei gonfiori localizzati ed il recupero della corretta vascolarizzazione dei tessuti.Cellulite: attivando la doppia aspirazione centrale ed alveolare, la cute viene sollevata e stimolata fin in profondità, nel connettivo. Quando è presente un problema di cellulite, è a questo livello che i tessuti sono più congestionati, con noduli adiposi intrappolati nei liquidi e visibili esternamente sotto forma di avvallamenti e “cuscinetti”. Le trazioni multiple provocate da Icoone provocano continue variazioni di pressione nei liquidi extracellulari, allentando i legami fibrosi che tengono intrappolate le cellule adipose. Si ottiene così una ri-ossigenazione dei tessuti ed una lipolisi, cioè lo scioglimento dei noduli di grasso. Esternamente si nota una riduzione degli avvallamenti tipici della cellulite e maggiore compattezza cutanea.Lassità cutanee: il trattamento del tessuto connettivo ha come effetto anche un’intensa stimolazione dei fibroblasti, le cellule presenti sotto il derma che, producendo collagene, rinnovano e danno tono alla pelle del corpo. L’applicazione di Icoone nelle zone dove la pelle è più secca, o dove ci sono lassità dovute all’invecchiamento o a un veloce dimagrimento favorisce, quindi, il recupero di tono e di compattezza della cute e migliora anche l’elasticità dei tessuti.Dopo la liposuzione: l’effetto stimolante di Icoone sui vasi venosi e linfatici favorisce lo smaltimento delle cellule adipose rimaste nei tessuti. In più, l’azione sui fibroblasti fa aumentare la produzione di collagene, migliorando la retrazione dei tessuti, cioè il recupero della corretta aderenza cutanea dopo gli interventi di lipoaspirazione.

 I risultati dopo il trattamento

Già dalla prima seduta si avverte un senso di benessere e di “leggerezza”, mentre dopo solo due-tre trattamenti si nota un miglioramento del corpo. Per ottenere il massimo degli effetti, è ottimale un ciclo di almeno dieci sedute, al ritmo di due-tre alla settimana.

 Carbossiterapia, migliora la circolazione sanguigna

Questa tecnica consiste nell’iniettare, sottocute o nel derma, anidride carbonica medicale, un gas in grado di esercitare due azioni benefiche:

  la motilità dei vasi, così il sangue scorre con più facilità, la circolazione migliora e il drenaggio di liquidi e tossine aumenta;

  aumenta l’ossigenazione, per cui i tessuti ricevono più nutrimento, le tossine e le scorie vengono smaltite più velocemente, il gonfiore si riduce e la pelle risulta più “sana”.

 Una metodica molto utile contro la cellulite, le “coulotte de cheval” ed in presenza di ritenzione idrica associata a scarsa tonicità muscolare. Può essere praticata su zone circoscritte o su aree più estese.Per quanto riguarda la “coulotte de cheval”, una soluzione è associare la Carbossiterapia ad una dieta proteica o chetogenetica. In altre parole: Il medico usa questa metodica per provocare la lipolisi dell’adiposità localizzata (sciogliere i grassi), la dieta proteica utilizza i “grassi” in eccesso come fonte di energia preservando la massa magra. Le due azioni combinate permettono di “bruciare” velocemente i grassi “sciolti” con la Carbossiterapia prima di mobilizzare quelli in altre sedi: ecco spiegato perché si riesce a ridurre l’adiposità localizzata.

Come si effettua

Il medico inserisce sotto pelle, a circa un centimetro di profondità, minuscoli aghi, attraverso i quali viene insufflata l’anidride carbonica (il corpo produce naturalmente CO2), che per alcuni secondi gonfia la parte. Il rigonfiamento si riassorbe spontaneamente in pochi attimi.

 La seduta dura dai 20 ai 40 minuti ed al termine non rimangono segni. Al limite può esserci un lieve rossore, destinato a scomparire spontaneamente nell’arco di poco tempo.  Non è necessaria un’anestesia o un’applicazione di pomate anestetiche. Il trattamento (atossico) non è doloroso: solo un momentaneo fastidio, paragonabile ad una puntura.

Per concludere sulla Carbossiterapia:

- una  paziente può farsi fare iniezioni di anidride carbonica in viso per le rughe,

- oppure sull’interno coscia per il grasso,

- così come sui glutei per la cellulite o sulle caviglie per il gonfiore.

I risultati dopo il trattamento

Oltre a migliorare il microcircolo ed ossigenare il sangue, questa metodica è in grado di stimolare i fibroblasti, le cellule che danno sostegno e compattezza alla pelle, così come il collagene, sostanza che dona tono e distensione. Il protocollo previsto è di una seduta a cadenza settimanale per un totale di dieci sedute.

 Mesoterapia, l’infiltrazione di sostanze medicamentose direttamente sull’area cellulitica 

La Mesoterapia è una tecnica medicale che consiste nell’iniettare sottocute o per via intradermica, attraverso aghi sottilissimi, piccole quantità di farmaci in soluzione omeopatica, quindi non aggressivi per l’organismo, che servono a sciogliere i grassi, proteggere le pareti capillari e stimolare il metabolismo. L’applicazione di determinate sostanze in “loco” permette di curare la cellulite proprio come una malattia.

In base al “mix” di farmaci che viene utilizzato, oltre a migliorare la circolazione, questa tecnica ha diversi benefici poiché ha effetti lipolitici e di conseguenza anche dimagranti, drenanti (gambe gonfie e doloranti, stasi linfatica e ritenzione idrica) ed antiinfiammatori.La Mesoterapia la si può abbinare agli ultrasuoni (onde sonore meccaniche non percepibili dall’orecchio umano) che stimolano gli adipociti a metabolizzare i grassi e ad espellerli seguendo le vie metaboliche. È opportuno associare al trattamento una dieta ipocalorica, ricca di frutta e verdura ed un’adeguata attività fisica che aiuterà a mantenere i risultati nel tempo.

 Come si effettua

Dopo aver deterso la zona da trattare, il medico esegue con un ago molto sottile molteplici iniezioni sia direttamente sull’inestetismo sia seguendo i punti dell’agopuntura. La tecnica consente un rilascio lento e graduale della soluzione e ha un’azione curativa prolungata nel tempo (fino a sei-otto ore). L’azione dei farmaci ed il modo di somministrazione, consentono di stimolare la capacità di autoguarigione e la circolazione.La seduta è abbastanza breve (al massimo mezz’ora), è un po’ fastidiosa, ma non dolorosa. La mesoterapia non ha controindicazioni, purché venga eseguita da un medico esperto e con miscele di farmaci autorizzati. Al temine della seduta è possibile che compaiono piccoli lividi in prossimità del foro dell’ago che non devono essere massaggiati e neppure esposti a fonti di calore. I lividi scompaiono in modo spontaneo nel giro di qualche giorno.

I risultati dopo il trattamento

 Si manifestano in modo graduale, ma già dopo due-tre settimane la pelle a “buccia d’arancia” inizia a distendersi, è più tonica, la circolazione migliore ed i tessuti adiposi più sottili. Il protocollo prevede dieci sedute, una volta alla settimana, due volte all’anno. Per ottenere risultati migliori, è bene integrare con un programma che comprenda anche un piano alimentare equilibrato ed una corretta attività fisica.La Mesoterapia omeopatica è apprezzata anche da coloro che, per ragioni di salute, sono soggetti ad allergie o non desiderano sottoporsi ad interventi chirurgici. E adatta a chiunque e non ha effetti collaterali.

 Pressoterapia, una tecnica per cosce, braccia e addome

Si tratta di una metodica che sfrutta l’effetto pressorio sulla parte interessata. Mediante un’apparecchiatura che produce aria, la cui pressione, stabilita dal medico non deve mai superare la pressione diastolica cardiaca, attraverso un sistema di micro condutture veicola ad appositi indumenti (bracciali, calzoni ecc.) la pressione che si intende esercitare sulla zona interessata, allo scopo di drenare il ristagno linfatico e facilitare il ritorno venoso.E’ un trattamento estetico che agisce sul sistema linfatico e su quello circolatorio, stimolandoli ad essere più attivi. Per questo, è particolarmente indicato in presenza di stasi venosa e linfatica, gonfiore, problemi di circolazione, ritenzione idrica.Come si effettuaL’esecuzione è molto semplice. La persona è invitata ad indossare gli applicatori e a stendersi su un lettino, in modo che l’operatore possa azionare il macchinario. La seduta dura circa 30 minuti. Al termine può comparire un lieve rossore, destinato a dissolversi nel giro di poco tempo.  Per migliorare i risultati, prima o dopo il ricorso alla pressoterapia, il medico può applicare sulla zona una crema a base di sostanze che favoriscono la circolazione, come l’ippocastano o l’escina, esercitando un benefico massaggio anti ritenzione idrica.

 La Tecnica LPG o Lipomassaggio

Questa tecnica lavora sul massaggio meccanico del tessuto connettivo. Il metodo è stato inventato dal francese Louis Paul Guitay, da lì il nome LPG. Utilizzando l’aria nelle fasi di aspirazione e compressione per mezzo di una testa di lavoro contenente due rulli mobili automaticamente, permette di fare trazione sui tessuti ed eseguire le manovre fisioterapiche richieste. I rulli utilizzati sono stati studiati  per “lavorare” nel profondo del tessuto, eliminando le fibrosità che causano la caratteristica pelle a buccia d’arancia.  La circolazione sanguigna viene stimolata, in modo da favorire l’eliminazione dei ristagni e del gonfiore.I risultati dopo il trattamentoLa pelle è più soda già dalla prima seduta, mentre dopo sei i risultati sono visibili e addirittura “misurabili”. Almeno dieci sedute ottimizzano il ciclo del trattamento. Questa metodica è sconsigliata in soggetti che presentano teleangectasie (capillari) e varici degli arti inferiori.

 

Scarica approfondimento
Condividi: